Giuseppe Pigoli - STUDIO Stringhini-Pigoli

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Chi Siamo
Dr GIUSEPPE PIGOLI

Si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1975 con specializzazione in Oncologia ed Ematologia Clinica e di Laboratorio.
Nel corso della sua carriera ha frequentato, nel biennio 1978-80,  il Montefiore Hospital, University of Pittsburgh, dove ha conseguito il diploma di Research Haematology Fellowship sotto la guida del dott. RK Shadduck.
Ha ricoperto per anni incarichi di rilievo presso laboratori di Analisi Chimico-Cliniche e Microbiologiche di diverse Aziende Ospedaliere.
Ha partecipato in qualità di relatore a congressi nazionali ed internazionali. E’ autore di lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali e nazionali. In qualità di autore  ha prodotto  libri di testo dedicati alla Medicina di Laboratorio e alla storia della medicina, pubblicati da UTET. Da anni si occupa attivamente delle problematiche relative alla nutrizione clinica,  allergie,  intolleranze alimentari,  disbiosi intestinale e genetica della nutrizione.

PRESTAZIONI

Intolleranze alimentari
Disbiosi intestinale
Diagnosi genetico-nutrizionale

APPROFONDIMENTI


Mi occupo di medicina funzionale da molti anni. Questa disciplina consente di risolvere "malesseri" che un approccio convenzionale sovente tende a sottovalutare, cosi come è un valido stimolo ad adottare uno stile di vita e nutrizionale idoneo a prevenire molte delle malattie di larga diffusione.  


I disturbi legati all’alimentazione
 possono essere sostenuti da varie cause, molte delle quali sono evidenziabili attraverso esami generali e specifici. Lo studio PS si avvale della collaborazione con laboratori accreditati in cui si eseguono test specialistici e generali.
Dopo  un colloquio nel corso del quale emergono i problemi relativi al paziente e dopo una visita medica, viene proposto un percorso diagnostico idoneo alle necessità del singolo paziente e in un secondo incontro, durante il quale vengono interpretati e commentati i risultati degli esami, viene proposta una terapia nutrizionale e/o farmacologica cui, a discrezione del paziente, può essere associata una dieta personalizzata.

Esami generali
: comprendono esami ematochimici e microbilogici

Esami specialistici
:
Intolleranze alimentari: una dieta monotona, incompleta e ripetitiva, oppure infezioni, parassitosi intestinali, unitamente ad altre cause quali farmaci (in particolare gli antibiotici) , additivi e contaminanti, possono generare alterazioni della funzione digerente. I disturbi lamentati dai pazienti sono vari e non sempre direttamente correlabili con l’alimentazione e sono:

Cefalea
Facile affaticabilità
Dolori articolari e muscolari
Afte
Dermatite
Prurito senza lesioni cutanee specifiche
Disturbi genito-urinari
Sovrappeso
Dolori addominali (stomaco e addome)
Sindrome simil- asmatica
Difficoltà alla concentrazione
Insonnia e irritabilità

Dopo che siano state escluse  altre malattie, (celiachia, intolleranza al lattosio, parassiti, disbiosi, allergie ed altre) è possibile eseguire un test   che evidenzia la presenza di anticorpi specifici, rivolti verso alcuni alimenti o gruppi di alimenti
. Si tratta di un esame semplice ed affidabile che, a differenza di altri, presenti sul mercato, è considerato ripetibile e riproducibile, cioè fornisce sempre lo stesso risultato indipendentemente dal laboratorio. Il test  viene eseguito su di un campione di sangue venoso o su di un prelievo capillare (puntura del polpastrello).
Disbiosi intestinale: nel nostro intestino stazionano normalmente germi la cui presenza e funzione garantiscono  il benessere dell’organismo; per questo motivo potrebbero essere tranquillamente chiamati "germi amici". Questi germi infatti predigeriscono gli alimenti (in particolare zuccheri e proteine), elaborano sostanze che proteggono la mucosa intestinale e stimolano il nostro sistema immunitario. Quando questa flora batterica entra in sofferenza (per es. dopo terapia antibiotica, dieta scompensata o eccessi alimentari, infezioni batteriche e virali, immunodepressione, intolleranza al lattosio) si instaura uno stato definito di disbiosi. Questa provoca sintomi e disagi quali:

Gonfiori
Flatulenza
Stanchezza
Prurito anale
Difficoltà digestive
Paraodontopatie
Inappetenza
Voglia di zuccheri (in caso di infezione da miceti)
Candidosi vaginali e ungueali

La diagnosi si basa su due test specifici
Test  microbiologico su campione di feci:  
evidenzia la presenza non solo di germi patogeni (es salmonella, stafilococchi e altri) e  funghi (miceti), ma  inoltre quantifica  e tipizza la flora batterica normalmente residente.
Test biochimico su campione di urine: dosa due metaboliti: indicano e scatolo, il primo è espressione della disbiosi da eccesso di proteine, il secondo di una integrità della flora batterica dell’intestino tenue

Profilo degli acidi grassi (lipidomica): quando si parla di grassi,molte persone – e molti medici – pensano prevalentemente  al colesterolo totale e HDL e ai trigliceridi. In realtà  la conoscenza in questo campo è progredita notevolmente. Per avere una corretta idea dell’assetto lipidico di un paziente oggigiorno è necessario dosare sia i grassi "buoni" che i grassi "cattivi". I primi sono di origine vegetale (semi oleosi) e animale (pesci); sono considerati "buoni" perché possiedono proprietà nutrizionali e metaboliche tali da proteggere il nostro organismo dall’insorgenza di numerose malattie, sono grassi insaturi (mono e poliinsaturi). I secondi sono di origine animale (carni) e sono considerati "cattivi" in quanto  irrigidiscono la membrana delle cellule che così funzionano male. Il malfunzionamento delle cellule è considerato prodromo di numerose malattie croniche e infiammatorie.

La diagnosi lipidomica si basa sul dosaggio, su un campione di sangue, delle famiglie principali di grassi: acidi grassi saturi (stearico e palmitico), monoinsaturi (oleico e palmitoleico)  e polinsaturi.(omega 3 e omega 6).
Nel referto viene inoltre fornita in dettaglio una nota interpretativa che quantifica il rischio di sviluppare malattie infiammatorie e cardiovascolari sulla base dei rapporti intercorrenti fra le varie famiglie di grassi.  

Analisi genetiche per il sovrappeso (interazione gene-alimentazione)

Ogni  gene possiede circa 10 differenze nel suo codice rispetto al gene standard, queste deviazioni vengono chiamate polimorfismi  (SNPs= single gene polymorphisms) e le varianti che ne conseguono vengono definite alleli. È  però intuibile che, vista la relativa alta frequenza con cui tali mutazioni ricorrono, non tutti i polimorfismi causano gravi implicazioni per la salute; la maggior parte di essi esibisce invece solo un  effetto marginale sulla funzionalità della proteina per cui codifica. Ciò spiega perché non tutti reagiamo in modo identico alle varie sollecitazioni e la nutrigenomica descrive appunto i cambiamenti nell’espressione genica in seguito a uno specifico intervento nutrizionale. Le molecole che introduciamo con la dieta possono condizionare la fisiologia cellulare. L’analisi di alcuni polimorfismi consente quindi di individuare la predisposizione all’accumulo di grasso e alla sua distribuzione (fianchi, cosce, spalle…), non solo, ma alcune analisi genetiche sono in grado di specificare quanta energia possiamo disperdere a seguito dell’attività fisica, per cui i risultati dell’esame consentiranno non solo di approntare una dieta personalizzata per perdere peso e per scongiurare l’insorgere di particolari malattie, ma consentirà anche di prescrivere un’attività fisica idonea per il paziente.

La diagnosi genetico-nutrizionale,
mediante un prelievo non invasivo, eseguito cioè con un leggero sfregamento all’interno della guancia, si basa sullo studio dei seguenti geni:
geni per lo studio del sovrappeso
APO A2 : alcuni polimorfismi correlano con la resistenza all’insulina
FTO:    alcuni polimorfismi correlano con l’aumento della massa corporea (Body Mass Index)
FABP2: i polimorfismi studiati correlano con la resistenza all’insulina
MC4R: i polimorfismi studiati indicano una scarsa tendenza ad accumulare peso
PPARgamma: i polimorfismi studiati indicano una buona risposta alla dieta ipocalorica

Geni per lo studio del dispendio calorico
DBR2:
il polimorfismo studiato indica una buona predisposizione a perdere peso dopo attività fisica
ADRB3: il polimorfismo studiato correla con una scarsa tendenza a perdere peso dopo attività fisica
FTO: il polimorfismo studiato correla con scarsa tendenza a perdere peso dopo attività fisica
MC4R
: il polimorfismo studiato correla con bassa predisposizione all’obesità
Altri esami genetici
Altre analisi genetiche consentono di porre in risalto la capacità dell’organismo a contrastare l’azione dei cosiddetti RADICALI LIBERI che, com’è noto, esercitano un’azione tossico-irritativa su cellule e tessuti, azione che se non viene contenuta porta all’insorgenza di malattie croniche (ipertensione, malattie cardiache ecc…) quali:
SOD, CAT: sono enzimi intracellulari in grado di trasformare i radicali liberi in composti inerti che vengono in seguito allontanati.
Sono disponibili inoltre analisi genetiche finalizzate a descrivere la capacità dell’organismo a elaborare nutrienti che esercitano un’azione protettiva sull’apparato cardiovascolare, quali:
MTHFR: legato al metabolismo dell’omocisteina (considerato un fattore di rischio)  
ACE e PAI: legati all’ipertensione arteriosa
FIB e FII: legati alla coagulazione del sangue

PUBBLICAZIONI E CONVEGNI


Convegno Internazionale di Medicina estetica e del benessere - Milano 2010
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ALTRE RECENTI PARTECIPAZIONI A CORSI DI MEDICINA FUNZIONALE E NUTRIZIONALE
La Medicina Nutrizionale e Funzionale nella gestione efficace e durevole del sovrappeso cronico (docente prof. V. Castronovo)
(Desenzanno del Garda,18 febbraio 2012)
Corso di Medicina Funzionale e Nutrizionale (docente prof. V. Castronovo), Desenzano del Garda, 25- 27 febbraio 2011
Medicina naturale, fitoterapici e alimentazione personalizzata (dovente dott. E. Abbiati). Lasko-Slovenia 19-25 settembre 2010

Docenze presso corsi di formazione

Le epidemie nella storia (coeso pre congressuale: le malattie del viaggiatore e del migrante e la medicina di laboratorio).
Congresso nazionale SIMeL. (Parma 15 novembre 2011)
Intolleranze alimentari: l’importanza dell’alimentazione. Corso di Formazione per medici e biologi. (Modena, febbraio 2010)
Caratteristiche eziopatogenetiche delle intolleranze alimentari. Corso di formazione teorico-pratico (Modena, maggio 2009)
Educare e gestire l’intolleranza Corso ECM per medici e biologi (Modena, maggio 2009)
Nutrizione, salute e benessere . Corso ECM per medici e infermieri (Palermo, novembre 2008)
Antica Sapienza: Programma DIAGNOSTI.CARE. Corso ECM per medici di base (Modena, ottobre 2008)


             


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