Paolo Stringhini - STUDIO Stringhini-Pigoli

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Chi Siamo
Dr PAOLO
STRINGHINI

Il dott. Paolo Stringhini si laurea nel 2002 presso l’Università di Medicina e Chirurgia di Parma, sviluppando una tesi dal titolo "TRATTAMENTO CHIRURGICO DELLA NEUROFIBROMATOSI".
Nel Dicembre 2002 ottiene l’abilitazione alla professione di Medico Chirurgo e si iscrive all’ORDINE dei MEDICI CHIRURGHI di Cremona.
Nell’ Ottobre 2006 vince il concorso per la specialità di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l’Università degli Studi di Verona e frequenta il reparto di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni diretto dal dott. Gino Rigotti fino al novembre 2010.
In Novembre 2010 si specializza in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica con la votazione di 70/70 e lode, sviluppando una tesi dal titolo "LA RICOSTRUZIONE MAMMARIA TOTALE CON LIPOASPIRATO IN PAZIENTI CON BRAVA SYSTEM".
Grande soddisfazione quando il suo mentore Gino Rigotti (di cui è il primo assistente personale con un attiva collaborazione al progetto  di ricostruzione mammaria con lipofilling) a Novembre 2015 viene  insignito del prestigioso premioJacques Maliniac come miglior chirurgo plastico non americano per il suo metodo di ricostruzione del seno. Leggi l'articolo
Dall’ Aprile 2002 all’ Ottobre 2004 ha frequentato la Divisione di Chirurgia plastica del Frenchay Hospital a Bristol UK
Nel 2010 ha frequentato la Clinica Raul Gonzalez a Ribeirao Preto (Brasile).
Dal 2011 è assunto presso la Fondazione Poliambulanza come Responsabile dell'Unità Semplice di Chirurgia Plastica.
Dal 2010 è assistente e collaboratore personale dell Dott. Rigotti nella ricostruzione mammario con innesti adiposi e citato in articoli internazionali e presente a Congressi su questo argomento.
Si occupa inoltre di CHIRURGIA ESTETICA di viso e corpo.
PRESTAZIONI

Prestazioni Chirurgiche
Innesto adiposo seno,viso,corpo
(Lipofilling)
Ricostruzione Mammaria
Mastoplastica Additiva/Riduttiva
Liposuzione - Liposcultura corpo

Prestazioni medicina estetica
Acido Ialuronico
Botulino
Rivitalizzanti

APPROFONDIMENTI


Ricostruzione mammaria e Lipofilling

Eseguo ricostruzioni mammarie dal 2002.
Nell’affrontare un tumore mammario, una donna concentra tutte le sue energie su cosa fare per curarsi. Molte vivono un conflitto tra ciò che sanno deve esser fatto per eliminare il tumore e la paura di essere deturpate. Altre invece tralasciano o rimandano queste preoccupazioni al “dopo”, pur convenendo che l’immagine di sé è molto importante per continuare le cure con ottimismo e guardare al futuro.
La ricostruzione mammaria è un insieme di tecniche chirurgiche che hanno lo scopo di restituire a una donna un volume e una forma del seno quanto più vicini possibili a quelli naturalmente presenti prima dell’intervento.
Un aspetto importante della ricostruzione è la sua realizzazione “immediata”  - cioè contestualmente all’intervento di demolizione, in cui i chirughi tolgono il tessuto mammario colpito da tumore -  oppure è “differita”, rimandata cioè ad un momento successivo. E’ universalmente riconosciuto che la ricostruzione immediata è di gran lunga la migliore per la paziente, per il suo morale e benessere psicologico, poiché attenua il senso di perdita del seno e non costringe una donna a convivere per mesi con un corpo che sente e vede deturpato.
Esistono varie situazioni in cui s’interviene per eseguire una ricostruzione mammaria che si dividono in mastectomie e quadrantectomie (situazioni in cui è possibile togliere il tumore asportando solo uno dei quadranti mammari).
Tra i vari interventi  di Mastectomia  esistono :

  • "mastectomia radicale”  se l’asportazione comprende tutta la ghiandola malata con la cute che la riveste

  • “nipple sparing” se si rimuove tutta la ghiandola, ma si conserva il complesso areola-capezzolo

  • “skin sparing” quando invece nell’intervento si asporta tutta ghiandola ed il complesso areola-capezzolo ma si conserva parte della cute

  • "skin reducing" quando si rimodella l'involucro cutaneo

 
In caso di mastectomia sarà ovviamente necessario reintegrare solo il volume mammario o anche il rivestimento cutaneo in base all'istologia e alla localizzazione del tumore.
Per quanto riguarda la cute le possibilità sono due: si reintegra il difetto cutaneo con l’apporto di tessuto mediante il trasferimento di lembi di cute da altre parti del corpo, oppure si ricorre alla espansione della cute toracica rimasta dopo l’asportazione della ghiandola mammaria, inserendo un espansore sotto il muscolo pettorale.
Per il reintegro del volume mammario invece si può ricorrere o a tessuti autologhi (innesto adiposo/lembi) oppure alle protesi mammarie.
In alcune situazioni particolari il chirurgo plastico ha la possibilità di ricostruire la mammella in un solo tempo chirurgico, con lembi (DIEP) o con protesi.
Talvolta invece per mancanza di tessuti è necessaria la ricostruzione mammaria con la tecnica degli espansori e protesi.
La tecnica da me maggiormente utilizzata prevede la ricostruzione mammaria con innesti adiposi con o senza espenasori.  In pratica si eseguono tra i due e i cinque innesti di tessuto adiposo, prelevato da diverse aree corporee, allo scopo di ricostituire il volumo mammario perso durante l'intervento di demolizione. Questo prevede l'utilizzo di espansori cutanei o inseriti contestualmente alla mastectomia o l'utilizzo di espansori esterni da indossare prima e dopo ogni intervento (BRAVA SYSTEM).
La stessa tecnica viene utilizzata anche post quadrantectomia, allo scopo di compensare il volumo perso e soprattutto di migliorare il danno da radioterapia, ridando sensibilità ed elasticità ai tessuti.  

L' Innesto adiposo (lipofilling)

L’idea di utilizzare il grasso corporeo come materiale di riempimento non è affatto recente: già alla fine dell’Ottocento sono infatti riportate in letteratura esperienze cliniche di reimpianto di tessuto adiposo a scopo riempitivo.

Nel 1989 Fournier introdusse la tecnica di iniezione del grasso non purificato come impianto autologo tramite siringa, che nominò lipofilling (Fournier P. 1985). Da allora, la procedura si è notevolmente diffusa con finalità sia estetico-riempitive sia ricostruttive e funzionali.

Il lipofilling consiste in un semplice innesto di tessuto. Mediante apposite ago-cannule, le cellule adipose vengono prelevate dallo stesso soggetto che deve sottoporsi all’intervento e impiegate come materiale infiltrativo per rimodellare, attraverso il riempimento, alcune forme che risultano svuotate.
Attualmente la metodica prevede che la raccolta del grasso venga effettuata con cannule di calibro 3/4mm e siringhe a bassa pressione per ridurre il traumatismo sulle cellule adipose. Il grasso aspirato viene poi centrifugato per separare la componente cellulare dalle impurità per poi essere infiltrato tramite piccoli canali, ciascuno contenente una minima quantità di tessuto adiposo, a diretto contatto con tessuti ben vascolarizzati. La rete dei canali nei quali si infiltra il grasso crea una struttura disposta su vari strati (da qui il nome della procedura) che favorisce la rivascolarizzazione.

Tecnicamente l’innesto è definito come il trasferimento di uno o più tessuti, che perdono qualsiasi connessione vascolare con la loro sede di origine. Questo significa che il tessuto trasferito può sopravvivere nella nuova sede soltanto se si trova a diretto contatto con altri tessuti ben vascolarizzati, dai quali trarrà nutrimento, inizialmente per semplice imbibizione e successivamente formando nuove connessioni vascolari. E’ quindi evidente che, se il grasso viene iniettato non correttamente, non tutte le cellule adipose saranno a contatto con tessuti vascolarizzati e andranno conseguentemente incontro ad apoptosi, necrosi e riassorbimento.

In questa semplice osservazione è racchiuso l'effetto dell'innesto adiposo ovunque venga effettuato. Non si possono ottenere delle grandi correzioni in un solo tempo chirurgico, calcolando che dopo i primi sette dieci giorni dall'intervento vi è il riassorbimento dell'edema post operatorio e che nei successivi 40-60 giorni si ha un fisiologico riassorbimento di circa il 20% del volume iniettato.

Su queste basi, il Dottor Gino Rigotti - per primo già dal 2000 -  ha analizzato le caratteristiche citologiche del lipoaspitato, rivoluzionando così la concezione dell'utilizzo del tessuto adiposo non solo come filler , ma anche come "materiale terapeutico". Il lipoaspirato è una fonte di cellule staminali e fattori di crescita capaci di rigenerare e bonificare aree corporee danneggiate da terapia attinica.

Il grasso corporeo viene così sfruttato è utilizzato per la correzione di numerosi difetti dovuti a traumi facciali, per malattie congenite, nella ricostruzione mammaria post-mastectomia e per il trattamento di cicatrici, permettendo un considerevole miglioramento delle caratteristiche estetiche, nella morbidezza, nello spessore e nell’elasticità e nella sensibilità cutanea. Le cellule staminali multipotenti presenti all’interno del grasso aspirato sono infatti efficiaci nella igenerazione tissutale.
 
Nel campo della chirurgia estetica, il lipofilling ha trovato larga utilizzazione nell’aumento volumetrico del gluteo e della mammella con ridefinizione dei loro profili, nel ringiovanimento del volto, nel ringiovanimento delle mani, nell’aumento del volume delle labbra, nel trattamento delle cicatrici acneiche e nella correzione delle occhiaie e rughe facciali.

Con l’emergere della medicina rigenerativa e la ricostruzione tissutale, è infatti considerevolmente aumentato l’interesse verso il tessuto adiposo che, proprio per il suo alto contenuto di cellule staminali, possiede un elevato potenziale terapeutico. Negli ultimi anni infatti questa tecnica è stata anche utilizzata per :

  • guarigione di ulcere croniche

  • effetto antidolorifico

  • rigenerante del sistema nervoso periferico



PUBBLICAZIONI E CONVEGNI

Novembre 2015
Paolo Stinghini è parte attiva nel team di Rigotti Gino insignito del prestigioso riconoscimento internazionale Jacques Maliniac come miglior chirurgo plastico non americano

Gino Rigotti, responsabile della sezione Chirurgia Rigenerativa alla Casa di Cura San Francesco di Verona e presidente dell’International Society of Plastic Regenerative Surgery, è stato premiato dalla Società americana di chirurgia plastica che ha sede a Boston. Il medico veronese è stato insignito del prestigioso premio Jacques Maliniac come miglior chirurgo plastico non americano.

Lo riferisce il Corriere di Verona. Il chirurgo, intorno al 2000, ha avuto il merito della scoperta di poter operare la ricostruzione del seno dopo mastectomia utilizzando il grasso estratto attraverso liposuzione. Lui stesso ci tiene a precisare che il Maliniac non è tanto un premio alla carriera, ma gli è stato assegnato "per la scoperta della capacità rigenerativa del grasso".
Nell'intervista al Corriere, Rigotti ha dichiarato: "Un premio così capita una volta sola nella vita. Ora il mio nome sarà a fianco di quello dei padri fondatori della Chirurgia Plastica a livello mondiale, è una grande traguardo. La ricostruzione del seno con il grasso, invece che con le tecniche tradizionali, ha molti vantaggi; la mammella riacquista completamente la sensibilità, resta morbida e una volta ricostruita lo è per sempre, non ha bisogno di modifiche o sostituzioni: il risultato è per tutta la vita. Il tessuto adiposo lipoaspirato contiene una grande quantità di cellule staminali uguali a quelle del midollo osseo. L’intuizione è nata dopo un trapianto di grasso in una donna che aveva danni causati dalla radioterapia e cicatrici di un intervento per un tumore al seno. La terapia con il trapianto di tessuto adiposo colmò il deficit sottocutaneo legato alle cicatrici e migliorò anche tutti i danni alla pelle causati dalla radioterapia. Da lì partì la nostra ricerca".
Gennaio 2015

Paolo Stinghini partecipa al convegno internazionale "Fat Grafting" sulle potenzialità di rigenerazione dei tessuti attraverso l'innesto di grasso.  


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